Un altro modo di fare giustizia è possibile, non tanto e non solo perché i sistemi giuridici dell’Europa e di tutto il mondo stanno evolvendo, ma anche perché il sistema attuale è ormai al collasso; diviene pertanto necessario cambiare i soggetti, pubblici e privati, ed i loro modi di agire e di pensare. Bisogna “installare” una nuova cultura. Quale? La cultura necessaria al fare nuova giustizia è quella della mediazione. Pensare ad una soluzione alternativa delle controversie ha un valore aggiunto non solo per la giustizia ordinaria, molti Tribunali arriverebbero a sentenza in un breve tempo su altre questioni, ma la stessa mediazione porta in sé più aspetti positivi, economicità, snellezza delle procedure, celerità nelle soluzioni delle controversie, che altrimenti sarebbero pregiudicate da una macchina burocratica molto rallentata. Il volume riporta anche di una ricerca compiuta sul territorio nazionale. Dicono gli autori: “utile è stato approfondire l’opinione di coloro i quali si sono avvicinati alla mediazione o vedono in essa un valido strumento di risoluzione delle controversie. Il pubblico intervistato è stato quanto mai variegato per conoscere quanto la mediazione sia conosciuta tra la popolazione italiana ed il mondo imprenditoriale, quanto si deve lavorare e quali potrebbero essere gli strumenti da mettere in campo per farla conoscere e quale risultato si otterrebbe se si conoscesse meglio la procedura.” Utili approfondimenti sono riservati alla figura del conflict manager e all’analisi dei conflitti nel mondo bancario, tema quanto mai attuale e coinvolgente una larga parte dei clienti delle stesse banche.