I racconti sono uno dei testi più conosciuti e diffusi della spiritualità ortodossa e in essi vengono raccontate le riflessioni che un pellegrino, intanto che attraversa l’Ucraina e la Russia, svolge e che poi riporta al suo mentore. Il titolo originale dei racconti: “Candidi racconti di un pellegrino al suo padre spirituale” sottolineano il carattere semplice del pellegrino e la grande fiducia che ha nei confronti del suo padre spirituale al quale racconta in modo sincero e aperto quanto ha avuto modo di scoprire nel suo pellegrinaggio. La missione del pellegrino è di indagare sulle parole di san Paolo “Pregate senza intermissione” e proprio con questa esortazione si aprono i Racconti: pregate senza sosta perché così ci si avvicina a Dio. Il pellegrinaggio diventa una sorta di “luogo” spirituale privilegiato in quanto vi si trovano molti elementi favorevoli all’elevazione dell’anima a Dio. Il viaggio esige uno sforzo, è un dono, sacrificio delle proprie energie e del proprio tempo. In compenso, la marcia è una vittoria sul tempo e una liberazione dalle preoccupazioni di ogni giorno. Come ebbe a dire Dostoevskij: “La grande strada è qualcosa che sembra non avere fine; assomiglia a un sogno, è la nostalgia dell’infinito“.